mercoledì 9 gennaio 2013

Cominciamo bene...


CESENA. E’ caccia a chi ha buttato via la pasta destinata ai meno abbienti. In attesa di conoscere l’identità di chi aveva ricevuto in consegna quelle derrate alimentari, Comune ed associazioni di volontariato fanno il punto.

Il caso è quello del ritrovamento di una trentina di chili di pasta di grano duro marchiata Ue. Si tratta di alimenti destinati dall’Europa in aiuto a chi ne ha più bisogno. Scadevano nel 2015. Eppure erano stati gettati in un cassonetto dell’immondizia. Anche il Comune adesso si è messo all’opera per capire cosa sia effettivamente accaduto. Il tutto è stato trovato in un cassonetto dalla consigliera comunale di Cesena 5 stelle Natascia Guiduzzi. Ieri mattina l’assessore alle Politiche per il Benessere dei cittadini Simona Benedetti ha contattato tutte le associazioni che, nell’ambito del Tavolo Povertà, si occupano della distribuzione di alimenti alle famiglie bisognose seguite dai Servizi Sociali del Comune. Inoltre per la mattinata di oggi ha convocata una riunione urgente del Tavolo Povertà per continuare a valutare congiuntamente l’accaduto. «Siamo rimasti sconcertati da questo ritrovamento - commentano il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore alle Politiche per il Benessere dei cittadini Simona Benedetti - e ci auguriamo che si riesca a far luce sull’accaduto, perché pur non essendo direttamente coinvolti, attribuiamo grande importanza all’attività di distribuzione degli aiuti alimentari e la seguiamo con grande attenzione. Dalle associazioni cesenati del Tavolo Povertà che distribuiscono direttamente gli aiuti alimentari, sappiamo che l’organizzazione generale è complessa: presso il Banco alimentare regionale sono accreditati una trentina di enti del nostro territorio, mentre alcuni altri ricevono derrate a scopo benefico anche dall’Agenzia dell’Unione Europea che produce la pasta ritrovata. Ci pare improbabile che le confezioni ritrovate siano state gettate da una singola famiglia. Si tratta infatti, come ha riferito la consigliera Guiduzzi, di un quantitativo di pasta consistente (circa 30 kg), tutta della medesima specie (penne) e con la medesima data di scadenza (2015), mentre le associazioni del tavolo Povertà confermano che ogni famiglia riceve al massimo 2 kg di pasta a consegna e che ogni volta si cerca di dare diverse tipologie di pasta, cercando di smaltire prima le confezioni con scadenza più vicina. Crediamo in ogni caso che il nostro sistema di distribuzione degli aiuti sia efficiente e serio e cogliamo l’occasione per ringraziare le decine di volontari che ogni giorno dedicano tempo ed energie per contrastare la povertà. Ci auguriamo che si riesca a capire in fretta cosa è accaduto veramente, ma già da ora lanciamo un appello perché ciò non scalfisca la fiducia nelle collette alimentari che tradizionalmente coinvolgono migliaia di famiglie della nostra città in una bellissima gara di solidarietà».



(dal Corriere di Romagna)