mercoledì 29 maggio 2013

Addio al Sammarinese più famoso nel mondo



Un altro pezzo della nostra storia se n'è andato. Antonio Ciacci, in arte Little Tony, era nato a Velletri nel 1941 da genitori sammarinesi, tant'è vero che i suoi parenti abitano tuttora in frazione Acquaviva, e con la Romagna ebbe, ovviamente, un rapporto molto stretto. Ecco la testimonianza di PIO TREBBI, cantante di S. Arcangelo, che lo conobbe nei suoi anni di maggior successo.

"Era il 1970 quando partecipammo al Festival di Sanremo, io con Nevicava a Roma e lui con La spada nel cuore. E questa notizia appunto arriva come una stilettata... per fortuna ci restano le sue canzoni, che lo renderanno vivo per sempre".

Rimini lo ha applaudito in Piazzale Fellini nella notte del Capodanno 2009 trasmesso dalla RAI, senza contare i numerosissimi locali in cui si è esibito, e in particolare il MON AMOUR di Miramare, il cui patron Paolo Righetti è affranto dal dispiacere.

"Abbiamo lavorato tanti anni insieme, ed eravamo grandi amici. Nel mio locale ha cantato in diverse occasioni... era una persona umile, riservata e gentile. Tre mesi fa avevo sentito il fratello Enrico, perchè volevo organizzare la serata "Little Tony Vs Bobby Solo", dato che lui è il chitarrista di entrambi. Ma purtroppo Enrico mi disse che stava già molto male".

Fra i colleghi romagnoli ci regala il suo ricordo il cervese PIERO FOCACCIA.

"Abbiamo iniziato insieme da ragazzi. Nel 1963 eravamo al Cantagiro... non scorderò mai una bellissima notte trascorsa a chiacchierare in giro con le ragazze. Negli anni Novanta siamo entrati in finale a Una rotonda sul mare, nel 1998 sono stato da Mara Venier a Domenica In e poi sono andato nella sua sala d'incisione a Roma. Mi fa sorridere un episodio, che è stata anche l'ultima volta in cui ci siamo parlati. Ero vicino ad Ancona e stavo registrando un contributo per La vita in diretta, in pratica ero su uno scoglio e cantavo, e ad un certo punto sono scivolato in mare... bè, subito Antonio mi ha chiamato per sapere come stavo... era una persona davvero premurosa".

La sua tempra rock ha contagiato anche le nuove generazioni. Il cantante FILIPPO MALATESTA, di Verrucchio, da dieci anni ha in repertorio Cuore Matto.

"E' una versione tutta nostra, molto divertente. In realtà il testo lo scrisse Mogol (e ti pareva...) durante un viaggio in macchina. Little Tony gli aveva fornito la musica e Mogol trovò subito l'alchimia fra musica e parole. Quando fummo ingaggiati come band fissa a Roxy Bar nel 1994, lo avemmo come ospite e ci colpì tantissimo per come cantava e suonava il rock... non era Elvis, ma ci andava davvero vicino. Era un fuoriclasse assoluto".

mercoledì 22 maggio 2013

Tradizioni della mia terra (1983)


Trent'anni fa esatti Raul Casadei era in piena attività, anche se rispetto allo zio Secondo il livello era già sceso di parecchio. Raul inaugura un nuovo modo di fare liscio che, a suo dire, lo avrebbe rinnovato. Questo brano fa appunto parte di questa "linea", e, a parte la melodia molto "easy listening", il testo è pieno di luoghi comuni e buonismi a prezzo nazionalpopolare. E meno male che si era ancora nell'83, dieci anni più tardi la Lega Nord di questo brano ne avrebbe potuto fare l'inno ufficiale. E' anche da cose minime come questa che si capisce perchè oggi siamo ridotti così. Amen.