a Tonino Guerra...
Nel tuo respiro in nuvole psichedeliche
si palesavano alberi,
ed erano concreti,
con fiorellini teneri di bianco panna,
con fiorellini teneri di bianco panna,
forse un po’ azzurri, però di un azzurro
appena accennato,
appena accennato,
oppure di un rosa evanescente
come pastelli di bambini.
come pastelli di bambini.
Come si può esprimere la tenerezza di un fiore, credo
portandolo con delicatezza alle labbra,
o donandolo a un amore.
o donandolo a un amore.
E poi la primavera partoriva l’estate,
e dai fiori ai frutti,
e dai fiori ai frutti,
e la terra profumava in maniera indecente,
di lunghi amplessi.
di lunghi amplessi.
Tonino, camminavi nei campi parlando
di frutti dimenticati,
di frutti dimenticati,
come i poeti abbandonati, che nessuno legge,
o porta a casa.
o porta a casa.
E da quel tuo sapere visionario,
dalle fontane disegnate,
dalle fontane disegnate,
dalle lucertole, dai fossi delle strade,
un po’ ammaccate, assetate
un po’ ammaccate, assetate
quando il bagliore dell’estate
accompagna la mente al mare,
accompagna la mente al mare,
veniva a noi un sapere antico,
la forza semplice del mondo.
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la forza semplice del mondo.
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dal sito de "La Repubblica" Bologna http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/03/21/news/e_morto_tonino_guerra_la_romagna_perde_il_suo_poeta-31905757/
E' morto Tonino Guerra
la Romagna perde il suo poeta
Lo sceneggiatore è spirato questa mattina. Pochi giorni fa, già costretto a letto, aveva festeggiato il suo novantaduesimo compleanno. Sabato i funerali in piazza a Santarcangelo
di ANNA TONELLI
Addio a Tonino Guerra il poeta della Romagna e di Fellini
E' riuscito a festeggiare i suoi 92 anni ascoltando dalla sua camera da letto i bambini che cantavano "Romagna mia" in piazza. Anche Ermanno Olmi gli ha fatto la sorpresa per il compleanno. Una festa che già prevedeva sarebbe stata l'ultima. A quattro giorni da quel traguardo, Tonino Guerra ha lasciato la terra che tanto amava, raccontata nei film, nelle poesie, nei manifesti, nelle fontane e nelle piccole grandi invenzioni disseminate in piazze e borghi.
Lucidissimo fino alla fine, il poeta ha voluto morire a Santarcangelo, dove era nato il 16 marzo 1920, con il terrazzino che si affaccia sul centro del paese. Lì, sabato scorso, la moglie Lora e il figlio compositore Andrea si sono affacciati per salutare gli amici accorsi per salutare il poeta costretto a letto.
Guerra ha sempre rivendicato le sue origini, anche quando è diventato famoso. Mentre scriveva sceneggiature per i grandi del cinema come Fellini, Antonioni, Rosi, Monicelli, Anghelopulos, i Taviani, Guerra progettava manifesti per richiamare i sindaci a preservare le bellezze del territorio, disegnava fontane, dipingeva acquerelli, ideava orti e musei. Il suo orto dei frutti dimenticati a Pennabilli lo sono venuti a vedere da tutto il mondo, compreso il Dalai Lama. Un esempio fra i tanti, perché ovunque si vada, lungo la via Emilia e le Marche, Tonino Guerra ha lasciato una traccia. Targhe poetiche, tappeti di ceramica, stufe, fontane, mobili e madie antiche colorate con i pastelli. Sono questi "gioielli" poetici a legare la Romagna a Tonino Guerra.
E' stato lui a lanciare il dialetto sulla ribalta nazionale, attirandosi gli elogi di Carlo Bo, Elsa Morante e Gianfranco Contini. Le sue raccolte di poesie, a partire da "I scarabocc" e "I bu" hanno ottenuto premi e riconoscimenti dalle giurie più titolate. Poi e' arrivato il cinema a portare Guerra sull'Olimpo dei grandi. Quando negli anni '50 parte da Santarcangelo alla volta di Roma in pochi credono, che possa sfondare. Ma già nel '56, quando firma la sceneggiatura di "Uomini e lupi" con Giuseppe De Santis, si capisce che il talento premia. E da quel momento Guerra lavora con i più autorevoli maestri, a cominciare ovviamente da Fellini.
Hanno caratteri difficili i due romagnoli, ma quando devono discutere di un film non litigano mai. Dal loro estro è nato "Amarcord" al quale Tonino ha regalato la poesia sui mattoni e l'idea del pavone, e poi ancora "Ginger e Fred", "E la nave va", "Prova d'orchestra", "Casanova". Prima e dopo Fellini, ci sono Elio Petri, Vittorio De Sica, Monicelli, Lattuada, Bellocchio, Wenders, Tarkovskij. Con Anghelopulos Guerra era anche grande amico, salutato appena pochi giorni prima della tragica scomparsa in un incidente. A lui Tonino ha dedicato il suo ultimo libro.
A comporre poesie Tonino Guerra si è impegnato fino agli ultimi giorni, contando sull'aiuto dei tanti collaboratori. A Santarcangelo sono nati gli ultimi versi. A Santarcangelo l'ultimo viaggio.
La camera ardente sarà allestita in consiglio comunale. I funerali saranno celebrati nella piazza del paese, quasi certamente sabato mattina. A tenere l'orazione funebre sarà Sergio Zavoli
(21 marzo 2012)
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QUI IL LINK DI UNO STRAORDINARIO ARTICOLO SU TONINO GUERRA SCRITTO IL 19 MARZO 2012 SUL BLOG DI OSCAR BUONAMANO http://culturemetropolitane.ilcannocchiale.it/post/2731036.html
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E QUI IL LINK DELL'ARCHIVIO DEL "CORRIERE DELLA SERA", ALTRO ARTICOLO MERAVIGLIOSO SUL POETA
http://archiviostorico.corriere.it/2012/marzo/22/addio_Tonino_Guerra_artista_dalla_co_9_120322030.shtml
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E QUI IL LINK DELL'ARCHIVIO DEL "CORRIERE DELLA SERA", ALTRO ARTICOLO MERAVIGLIOSO SUL POETA
http://archiviostorico.corriere.it/2012/marzo/22/addio_Tonino_Guerra_artista_dalla_co_9_120322030.shtml
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TONINO GUERRA l'ho incontrato un sacco di volte presso la Galleria La Bottega di Ravenna, del nostro grande amico comune Giuseppe Maestri da cui apprese l'arte dell'incisione, che praticava con modestia e in silenzio. La Galleria oggi è stata riaperta nel gennaio 2011 ad opera del pittore Carlo Amaldi, proprio con una mostra di suoi lavori. Pochi fortunati possono dire di avere in casa uno dei suoi deliziosi quadretti, che riportano in tutto e per tutto alle atmosfere dei disegni di Fellini. Fellini e Guerra erano un binomio praticamente perfetto, tanto nel cinema quanto nella vita comune, dove erano amicissimi. Nel giugno del 1990 ebbi modo di intervistarlo per la defunta "Gazzetta di Ravenna". Qualche anno dopo mi recai a Pennabilli per vedere il "Giardino dei Frutti Dimenticati": Giunto in paese, non sapevo dove andare e risolsi di chiedere informazioni alla prima persona che avessi incontrato. Bè, il caso volle che la prima persona in assoluto fosse proprio lui. Era nella piazza dove a pochi metri c'era il "suo" giardino, ed era in compagnia di un altro signore anziano. Fu in pratica l'ultima volta che lo vidi di persona. Gli ultimi anni per lui sono stati un calvario: nel 93 la morte di Fellini, poi un tumore al cervello, poi il suicidio della figlia nel 2006, ed infine la scomparsa di Michelangelo Antonioni l'anno dopo, un altro regista, suo conterraneo, con cui aveva lavorato e a cui era molto legato. Con lui se ne va proprio la Romagna, quella più vera, più schietta, più autentica. Dopo Tonino Guerra ci sono ancora poeti e studiosi che in qualche modo rappresentano ancora molto egregiamente lo spirito romagnolo, come il Prof. Giuseppe Bellosi o il poeta Nevio Spadoni, o il poeta Giovanni Fucci, ma sono tutte persone non più giovanissime e senza nemmeno eredi personali. Parafrasando una battuta di una vecchia commedia romagnola "Muort Verdi un gnè piò gnint" (Morto Giuseppe Verdi non c'è più nulla), lo stesso potrà dirsi un domani di Tonino Guerra, se un qualche autore di commedie romagnole vorrà ricordarlo in un contesto degno di lui. Ma, anche qui, a parte Nevio Spadoni da Ravenna (noto anche in America grazie al Teatro delle Albe), c'è il vuoto assoluto. Nella foto sotto, il tappeto mosaicato sospeso, a Cervia, col sale, tipico prodotto locale dal tempo degli Etruschi. Un'altra delle sue eredità che siamo chiamati a conservare.
ANDREA
Cuntent a sò ste tanti vuolt
mo mai coma quela
c'aj ho vest
una parpaja vulè
senza sintì la voja
ad magnela
Contento fui tante volte
mai però come quella
quando vidi volare una farfalla
senza provare la voglia
di mangiarmela
(scritta nel '46 dopo anni da prigioniero in un campo nazista)