venerdì 12 giugno 2009

Cala il sipario sugli "artisti dimenticati"

Dopo 17 anni di attività il Circolo degli artisti di Faenza chiude i battenti. Le sue due grandi sale coi mattoni rossi e le travi a vista sono state attraversate da nomi altisonanti della cultura mondiale. Impossibile stilare una lista di tutti, sarebbe troppo lungo e si dimenticherebbe sicuramente qualcuno. L'unica cosa certa è che Faenza non avrà più questo piccolo spazio nascosto in un vicolo a lato di via Torricelli, dove si svolgevano mostre, dibattiti e anche concerti jazz ad altissimo livello. Il tutto nacque nel 1992 da un'idea di Lamberto Fabbri, grande appassionato d'arte che, insieme ad un gruppo di amici individuò in questo antico magazzini della nobile casata faentina Zauli Naldi il luogo ideale per costituire un cenacolo culturale ed artistico. E l'idea funzionò fino al punto di inanellare in diciassette anni oltre 150 mostre, molte delle quali di rilievo internazionale. Era facile sedersi a tavola la sera e bere un bicchiere di vino rosso insieme al jazzista Stefano Bollani che suonava il pianoforte per oltre due ore a puro titolo di amicizia con Fabbri. Un altro jazzista di casa era per esempio Enrico Rava. Impossibile non menzionare anche la presenza del grande Pablo Echaurren, amico personale di Pralina. Il Circolo pubblicava testi inediti dei maggiori poeti italiani, tra i quali Luzi e Zanzotto. Per questa attività ha vinto vari premi, tra i quali il Camaiore, in cui per la prima volta un piccolo editore vinse il Premio della Critica con i "Cinque canti per un solstizio d'inverno" di Giuseppe Conte e lo Speciale della giuria con "Gli Eldoradi Quotidiani ed altre poesie" di Giorgio Celli. Ma il Circolo voleva dire anche gastronomia, con la presenza tra i fornelli anche di rinomati cuochi "Stella Michelin". Alla conduzione di Fabbri successe poi un gruppo di giovani e motivatissimi artisti locali, ma il problema da risolvere stavolta è stato insormontabile: la scadenza del contratto d'affitto. Da un'iniziale richiesta di poche migliaia di euro all'anno ci si è trovati di fronte ad un rinnovo ben più oneroso, non certo sopportabile con i chiari di luna attuali. Si è quindi arrivati al triste epilogo. Incerto, ora, il destino di questo spazio. Vox populi vuole che al suo posto sia realizzato l'ennesimo ed anonimo ristorante.

2 commenti:

  1. ...:( ...chiuso per sempre o dite che se si trovasse un localino adeguato nelle vicinanze...

    sorriso ad antrambi, bacino a Pralì^*^

    eris

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  2. Difficile saperlo cara... la tendenza del momento è chiudere i posti interessanti per aprirne di sempre più noiosi e scontati!

    Un abbraccio... :)

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