mercoledì 12 febbraio 2014

Ciao, Freak



Estate 1990. L'Italia gioca il suo mondiale di calcio in casa. Impazzano le "Notti Magiche" dell'inedito duo Nannini-Bennato. A Ravenna un gruppo di giovani riuniti nel "Comitato Spazi Sociali", occupa col consenso del Comune l'ex Macello comunale per un'estate di feste, concerti e tanto altro. Il patto era di usarlo per una sola estate in vista dell'imminente riqualificazione dell'area del vecchio macello, cosa che a tutt'oggi, dopo 24 anni, è ancora di là da venire, e cosa che del resto a cui nessuno aveva creduto. Comunque, una bella e divertente esperienza, che culmina a settembre col concerto degli Skiantos, il cui leader, Roberto Antoni, è scomparso stamattina per un male incurabile a nemmeno 60 primavere finite. Il concerto fà il pieno di presenze consentito dall'area (700 persone), che, a 5000 lire di entrata, arrivano a totalizzare i 3,5 milioni di lire richieste dal gruppo come cachet. Insomma, un successo. Gli Skiantos sono nel pieno della loro forza propulsiva. Freak Antoni, prima di salire sul palco, mi concede questa intervista che riproduco integralmente, a ricordo di questo grande, che ho reincontrato varie altre volte nel corso degli anni.


Dopo di voi molti altri gruppi hanno seguito il filone rock demenziale. Siete forse dei capostipiti?

"Bè, capostipiti è una parola che ci fà un pò impressione. Forse siamo stati dei cattivi maestri, ma senza volerlo. Credo piuttosto che la nostra idea abbia avuto dei complici. Ecco, questo sì... tanta gente aveva la tentazione di fare le nostre stesse cose. Quindi diciamo che c'erano delle idee nell'aria e noi siamo stati i primi ad organizzarle"

Come vi vengono le ispirazioni per i testi?

"I testi li abbiamo sempre maturati all'interno di una nostra visione particolare delle cose. Il punto di partenza è sempre il testo scritto. Diciamo che l'operazione degli Skiantos è nata più come esperienza letteraria, poi la musica è venuta fuori prepotentemente. In questi ultimi anni abbiamo curato di più l'aspetto musicale, cercando di migliorare sopratutto la tecnica. I testi nascono in mille maniere; una volta che tu hai stabilito delle regole, ecco che tutte le idee che capitano vengono sagomate da questi parametri. Per esempio noi usiamo molto il gergo, quindi una frase che usiamo frequentemente fra di noi può facilmente diventare l'dea portante di tutto un testo. Come pure una battuta, o una situazione paradossale. Ad esempio "Sono un ribelle, mamma", è nata dal racconto, fattomi da alcuni amici, di un ragazzo che, per fare il ribelle, andava ai concerti facendosi stirare jeans sdruciti e la maglietta rotta... ecco, questo era un figlio di mamma, come quasi tutti i ragazzi italiani, che giocava a fare il ribelle senza rendersi conto della sua contraddizione"

Una componente fondamentale per fare questo tipo di musica è quella ludica.

"Sicuramente. Noi pratichiamo umorismo, ironia, e riteniamo che il genere comico quando è efficace, possa sublimare ed esorcizzare il tragico della vita... quindi, sì, è indispensabile per poter sopravvivere e inoltre ha un'enorme potenza nell'esorcizzare tutte le tragedie e le paranoie quotidiane... quando riesce, e non sempre riesce"

Ultima domanda... ma a voi Skiantos, chi vi paga?

"Eh... a noi non ci paga quasi mai nessuno, è questo il vero problema. Ci manca lo sponsor, ci mancano dei discografici onesti che ci facciano vedere dei rendiconti autentici, e ci manca gente che ci dica come stanno realmente le cose! Per anni e anni abbiamo avuto a che fare con dei ladri... poichè ladro non è solo chi entra nelle case a rubare, ma è anche chi omette di mandarti dei rendiconti, e chi ti paga pochissimo o in grande ritardo"

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ancora sugli Skiantos e Freak Antoni...


GLI ANNI DI PONGO  dal blog Superpralinix

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