giovedì 30 marzo 2017

Addio all'omino col basco, un grande pittore del Novecento

Si è spento il pittore Gaetano Giangrandi. Nato a Bertinoro, presso Forlì, nel 1928, si spostò presto a Cotignola dove seguì gli studi artistici con Luigi Varoli, per poi trasferirsi nel dopoguerra a Castellaccio, immerso nella campagna di Piangipane, per studiare meglio la natura, la luce e il colore. E poi a Parigi, catturato da una dimensione internazionale che lo spingerà anche verso Paesi Bassi, Regno Unito, infine Russia e New York, "conquistando" collezioni private di tutto il mondo. Tra i tanti critici che si sono occupati della sua arte, il venturiano Giuseppe Fiocco scrive di lui: "È una realtà che diviene mito; colto in quegli scheletri arborei che il logorio delle acque scava lentamente con il suo lungo fluire; una realtà che si fa sogno ed incubo insieme, rievocante mostri, scheletri e rovine. Talvolta si apparenta ai morioni barbarici dei soldati o ai vasi famosi che ci rende l'antica Spina; e tutto involge la rena, da cui emerge, contrastando talvolta con qualche cespo virente, come per indicare i poli fatali della vita e della morte. Sogno di un mondo senza tempo, che il pittore modula con le dolcezze cromatiche delle conchiglie marine. Una tematica che ha offerto e offrirà all'artista soggetti affascinanti, senza limite; i quali rappresenteranno come già rappresentano, uno dei più felici raggiungimenti della torturata arte nostrana". La camera ardente sarà aperta giovedì alle 14. Venerdì alle 10:30 la salma verrà portata al Cimitero di Bertinoro. L’assessore alla Cultura Elsa Signorino esprime il cordoglio proprio e dell’amministrazione comunale: “Perdiamo un grande artista, che in molti dei suoi lavori ha ritratto Ravenna, sua città di adozione, portandola in tutto il mondo attraverso le innumerevoli mostre delle quali è stato protagonista. Gaetano Giangrandi ha saputo indagare l’arte del passato e sperimentare gli stili più noti del suo tempo, facendoli propri, imprimendo carattere e originalità a ognuna delle migliaia di opere che ci ha donato”.

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