domenica 13 ottobre 2013

Ricorrenze ferroviarie e stradali


Anno DuemilaTredici: un anno ricco di compleanni nel campo dei trasporti! Quest'anno infatti ricorre il 2300esimo della costruzione della Via Emilia, che va da Piacenza a Rimini, e di cui parleremo prossimamente, ad opera del console romano Marco Emilio Lepido. Ma, tornando a tempi più vicini ai nostri, e rimanendo nel campo ferroviario, si festeggia il 120esimo della Faentina, che collega Faenza e Firenze, e di cui si è parlato in un recente post in modo non certo lusinghiero. Ma torniamo alla storia pura e semplice. Il 23 aprile 1893, un treno a vapore tutto imbandierato partito da Santa Maria Novella, giungeva trionfalmente a Faenza nel primo pomeriggio, dopo essere stato salutato da una folla in visibilio in ogni stazione del percorso. Un entusiasmo giustificato prima di tutto dalla modernità e dall'arditezza dell'opera: 51 gallerie per complessivi 23 chilometri su 101 totali, 55 ponti e viadotti, 15 stazioni, 54 passaggi a livello, 18 cavalcavia e 113 sottopassi, il tutto per una spesa, enorme per l'epoca, di 70 milioni di lire. Soldi ben spesi, ove si consideri l'enorme ricaduta economica che generò l'apertura di questa tratta. All'epoca Toscana ed Emilia-Romagna erano collegate tramite ferrovia solo dalla linea Massa-Pontremoli-Parma (ovest della Regione), e dalla Pistoia-Porretta Terme-Bologna, mentre la Direttissima Firenze-Bologna arriverà solo nel 1934. Inoltre, l'entusiasmo era generato anche dal sospirato compimento di un'opera che aveva richiesto tempi molto lunghi per le scelte del percorso, sopratutto nella parte toscana, e per la complessità degli ostacoli. I lavori iniziarono nel 1880, dal versante Faenza-Marradi, e ci vollero ben otto anni per completare questi primi 35 chilometri. Nel 1884 erano intanto partiti i lavori della tratta Firenze-Borgo San Lorenzo, e anche qui fu un affare lungo sei anni. Nello stesso anno iniziarono i lavori nella tratta finale tra Borgo San Lorenzo e Marradi, cioè la più impegnativa in assoluto. Il punto più difficile fu ovviamente il superamento dello spartiacque, e questo richiese una soluzione ingegneristica molto ardita: quasi quattro chilometri di galleria, che prese il nome "Degli Allocchi", dal nome del colle alto 1.015 metri che è perpendicolare alla galleria, che invece si trova a quota 560.
Fino all'apertura della direttisima Bologna-Firenze, la Faentina rivestì un'importanza economica notevolissima: durante il primo conflitto mondiale era percorsa giornalmente da ben 60 coppie di convogli, a fronte dei 70 che transitavano sulla Porrettana. Dopo il ridimensionamento causato dall'apertura della Firenze-Bologna, arrivò il declino, e, sopratutto i danni causati dalla seconda guerra mondiale, che furono tanti e tali che la tratta venne ripristinata solo nel 195, per la tratta Faenza-Borgo San Lorenzo, mentre per la tratta originale Borgo San Lorenzo-Vaglia-Fiesole-Firenze si dovette aspettare fino agli anni 90. Particolare macabro: la ferrovia ottocentesca all'inizio veniva chiamata la ferrovia dei 100 morti, dal numero dei morti sul lavoro, in pratica uno a chilometro.

Ora però si guarda al futuro: in questi anni si è costituito il Comitato degli amici della Faentina, al quale partecipano tutti gli amministratori dei Comuni interessati. "Il nostro interesse alla valorizzazione della linea è assoluto" afferma Giovanni Malpezzi, sindaco di Faenza "la riteniamo fondamentale sia dal punto di vista turistico, sia per il trasporto dei pendolari". Per il vicesindaco Massimo Isola "il progetto Treno di Dante è una grande opportunità, perchè mette in collegamento i "brand" di Firenze e diRavenna, Ci darebbe la possibilità di formulare pacchetti turistici mirati a queste due realtà così importanti". E comunque, dal punto di vista strutturale, le redini della Faentina le tiene Firenze. Appena oltre confine, a Marradi, il tema è molto sentito: "A breve incontrerò l'Assessore ai Trasporti della Regione" fa sapere il sindaco marradese Tommaso Triberti "per capire quali sono le prospettive. Rispetto a due anni fa i treni sono stati migliorati, la frequenza è buona. Per quanto riguarda il Treno di Dante, si tratta di una scommessa turistica che potrebbe incrementare i numeri. C'è però un problema strutturale: Rete Ferroviaria Italiana sta dismettendo alcuni scambi nelle stazioni minori fra Borgo e Firenze, il che rischia di rendere la linea più rigida, favorendo i ritardi". Triberti ritiene inoltre indispensabile un'ulteriore rinnovamento dei mezzi. A tal proposito si è sempre in attesa dei famosi 30 milioni destinati alla Faentina, che facevano parte dell'accordo sulle compensazione per i lavori dell'Alta Velocità nel Mugello, e che per ora non si sono ancora visti. Nel frattempo a Marradi, in queste settimane, i 120 anni della Faentina sono al centro di una mostra fotografica presso il piccolo ma grazioso Teatro degli Animosi, in occasione della consueta Sagra delle Castagne, per la quale sarà riproposto il classico treno a vapore, con partenza da Rimini la mattina, e ritorno la sera nella città rivierasca.

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