Questa mattina alle 6 è mancato Luigi Bernardi, che avevo conosciuto personalmente dopo la morte del mio compagno Horst Fantazzini. Era l'autore di uno splendido ricordo di Horst sul Domani di Bologna http://www.horstfantazzini.net/luigi_bernardi.htm, amaro e profondo come solo lui sapeva esserlo, Luigi Bernardi, in un panorama editoriale, giornalistico e umano spesso abbastanza sconsolante. Ebbi il piacere di incontrarlo il 16 dicembre 2003 durante la presentazione bolognese di un mio libro insieme a Marcello Baraghini di Stampalternativa della quale si occupò lui personalmente insieme ai suoi amici e colleghi Stefano Tassinari e Pino Cacucci; non era un uomo di molte parole, anzi poche, scarne e ruvide, ma con uno sguardo intensissimo che tradiva uno spirito sagace e una umanità buona e piena di interesse e di riconoscenza verso i pochi segnali di vita che attraversano questa società mortifera. Mi permetto di "rubare" per metterli qui una bellissima foto di Gilberto Veronesi e un ricordo di lui scritto da un altro grande scrittore, da noi molto amato, Pino Cacucci.
Patrizia Diamante
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<< E da oggi in poi, amico caro, come farò quando avrò voglia di commentare con te le carognate e le soddisfazioni della vita, per le quali avevi sempre una frase tagliente e saggia, e a chi telefonerò o scriverò o incontrerò, quando sentirò il bisogno di condividere il comune sentire e i sentieri in comune... Perché con te, Luigi, era sempre un piacere assorbire sapere e conoscenza, e questa povera Bologna non ha mai capito davvero quale tesoro avesse: il più attento e fertile editore, che era riuscito a creare qui una casa editrice, Granata Press, che è stata punto di riferimento per il fumetto d'autore e ha tenuto a battesimo scrittori che oggi sono conosciuti a livello internazionale, e tu, Luigi, sempre dieci, cento, mille passi avanti agli altri, forse troppo avanti, quando pubblicavi scrittori che, allora, nessuno o quasi conosceva e dopo, la "grande editoria" ha ripreso e diffuso...
Ti devo molto, perché se scrivo libri è grazie a te: correva l'anno... be', almeno 33 anni fa, quando vagheggiavo di fare il fumettaro, venni da te, allora avevi fondato e dirigevi L'isola trovata, e ti mostrai un mio fumetto sceneggiato e disegnato, e tu, dopo lunga e attenta visione, mi avevi detto: "Ma perché non ti metti a scriverla, questa storia?". E quella storia, sarebbe diventata "Punti di fuga", e da lì in poi, lasciate le matite, grazie a te, ho continuato, sempre in attesa dei tuoi consigli.
Scelgo un'altra foto tua, dei tempi memorabili e irripetibili di Granata Press, quando passavamo le giornate nella tua sede di via Marconi, un po' factory e un po' porto di mare, dove Magnus compariva strampalato e sagace, dove a ogni ora eravamo sicuri di trovarci persone sensibili, creative, generose, e quasi sempre dotate di quel pizzico di squilibrio e disadattamento alla realtà che le rendeva uniche e capaci di suscitare emozioni in chi avrebbe letto le loro opere, dal fumetto alla narrativa... Non è vero, Luigi, che nessuno è insostituibile: tu lo sei, lo resterai per sempre, almeno finché questa vita durerà per me e per tanti altri come me.
Ci hai lasciato i tuoi libri, perché da scrittore ci hai dato moltissimo, e ti saluto con un dolore che mi spezza, infiltrato da un po' di rancore per la città che non ha capito mai davvero quanto tu le abbia dato, quanto valore avesse il punto di riferimento editoriale che avevi creato. >>
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