lunedì 14 aprile 2014

Un Romagnolo a Taipei. Abbiamo rivolto qualche domanda a Massimo Godoli Peli (Ma Sci Ru) sulla sua esperienza come burattinaio e cuoco nel sud est asiatico

  • Tecnicamente la mia attività indipendente come burattinaio nasce nel 1999 con un tour del Teatro del Drago di Ravenna in Taipei, dal 2000 però nasce anche un amore con l'accompagnatrice del gruppo con cui poi mi sono sposato e da poco divorziato, ma a parte l'amore tra di noi è stato anche che potevo continuare a fare il lavoro che amo, il burattinaio e che tuttora faccio. Prima di Taipei non avevo mai fatto in prima persona uno spettacolo tradizionale con Sandrone e Fagiolino, col Teatro del Drago ero solo l'aiutante in baracca. Qui mi è stata data la possibilità di essere io il burattinaio, forte dell'insegnamento col Teatro del Drago mi sono buttato ed ora sono al pari di altri maestri burattinai taiwanesi nel senso che mi rispettano come loro pari. La reazione del pubblico all'inizio era di sorpresa perché non sapevano che anche in Italia c'è una antica tradizione di burattini. Ma a parte questo la reazione è come in tutte le altre parti del mondo... Gioia... qui la cultura dei burattini è molto forte e seguita, c'è pure un canale televisivo dedicato solo ai loro burattini. Ho fatto anche altri tipi di spettacolo sia come burattinaio sia come attore, anzi tanto per dirlo sabato ci sarà l'ultimo spettacolo di Fagiolino e a maggio prima di tornare in Ravenna chiuderò con Pinocchio ma come attore... Geppetto. A Taipei ci sono due musei sui burattini, ed altri al centro e sud di Taiwan. La lingua è certamente un problema, all'inizio facevo spettacoli un po' in italiano ed un po' in inglese anche perché l'inglese ancora non lo masticavo, poi piano piano ho insegnato ai miei Burattini il come lo chiamo io cineseitaliano ed ora il pubblico segue meglio. Comunque a parte la cultura dei Burattini che è condivisa mondialmente. Trovo ancora difficile essere romagnolo qui perché siamo troppo vivaci, diciamo quello che pensiamo e qui mi trovano troppo espansivo, io cerco di rispettare la loro cultura ma non sempre riesco... sono ancora romagnolo! Cucinare è anche il mio hobby sia per sopravvivere sia per piacere. Ho provato ad introdurre qualche piatto romagnolo... passatelli, cappelletti, lasagne etc etc ma a parte dire che "sono buoni" loro rimangono totalmente attaccati alle loro tradizioni culinarie. Con questa compagnia ho girato il mondo ma quando era possibile cercavano il ristorante cinese, anche in Italia. Che notoriamente si sa che il cibo italiano qui è così così, e questo vale anche per il cinese fuori dall'Asia. Comunque alla fine posso solo dire che qui si sta proprio bene. Sto tornando in Romagna ma posso dire I love Taiwan! Ps. Per vivere qui comunque ci vuole la lingua, non aver timore di tifoni e terremoti e amare il cibo cinese. Io faccio mezzo mezzo perché cucino a modo mio la cena, ma il pranzo è taiwanese.

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